Una sera di tanti anni fa ho visto alla televisione Don Lorenzo Milani – priore di Barbiana. Sul lettino d’ospedale riceve la risposta del vescovo. È una risposta dura, senza traccia di comprensione. Il Vangelo è assente. Don Milani piange, è ferito a morte dall’ennesimo rifiuto del padre. Come Cristo sulla croce: “Padre, perché mi hai abbandonato!” Ai piedi della croce ci sono le donne, Maria, la madre. Accanto a Don Milani, i suoi ragazzi, la madre, il fratello.
La Chiesa aveva Gesù, il Vangelo. E cos’ha fatto? Spesso ha avallato se non compiuto direttamente atroci persecuzioni. Talvolta si pente, ma sempre tardivamente. E sempre ha represso o cercato di omologare quelli che più erano capaci di amare e quindi mancavano di rispetto per le sue convinzioni dogmatiche.
L’avvocato che difende Don Milani al processo, dice di lui che è innocente, forse l’innocenza personificata. Nella sua innocenza egli si espone a tutti i colpi del destino, forse non si difende a sufficienza dalla malattia che lo ha aggredito. Come il bambino, uno dei suoi scolari, non possiamo far a meno di chiederci: “Perché Dio ti ha fatto questo?”, quando apprende che il Priore è gravemente malato, che non guarirà più.
Esiste un luogo per gli innocenti, dove essi possano ritrovare il grembo della Madre, dove le loro ferite possano essere guarite? Innocenti sono i bambini, gli animali, la Natura tutta nelle sue infinite manifestazioni, e anche gli uomini e le donne che portano dentro di sé un amore vero per gli altri, una grande fede. Esiste un luogo dove possano ritrovare anche le semplici gioie del corpo, l’amore, il vino, un pasto caldo, la gioia di contemplare il sole, la luna, il cielo? Poiché se la Madre ci ha donato un corpo, è perché esso possa vivere e conoscere le gioie, grandi e piccole, che può dare. Non è anche il corpo uno strumento per comunicare con il Sacro?
“Nel nome del Padre, del figlio e dello spirito santo” dovrebbe diventare “Nel nome della Madre, del figlio e dello spirito santo”, inteso quest’ultimo come quella funzione trascendente descritta da Jung che ci permette di compiere il nostro cammino su questa terra alla ricerca dell’Altro, che è parte di noi, ma che talvolta ci viene sottratto dalla vita. Lo spirito santo è rappresentato come una bianca colomba, uno degli innumerevoli simboli della Grande Madre, simbolo unificatore della Terra e del Cielo.
Io credo nella Madre, celeste e terrestre… Credo nella resurrezione degli innocenti… creature umane e animali, alberi, piante fiori, acque, monti, colline, tutto ciò che è stato violato e distrutto dal male. Un giorno la Terra sarà loro restituita, intatta, inviolata com’era all’inizio dei tempi: Ed essi vedranno un cielo puro e le stelle e la luna in tutto il loro intatto splendore. E saranno una cosa sola col cosmo. Gli altri, coloro che hanno distrutto e torturato, spariranno per sempre nelle buie regioni dello spazio. Per loro non ci sarà redenzione né ritorno.
Io credo nella Madre, celeste e terrestre… Credo nella resurrezione degli innocenti… creature umane e animali, alberi, piante fiori, acque, monti, colline, tutto ciò che è stato violato e distrutto dal male. Un giorno la Terra sarà loro restituita, intatta, inviolata com’era all’inizio dei tempi: Ed essi vedranno un cielo puro e le stelle e la luna in tutto il loro intatto splendore. E saranno una cosa sola col cosmo.
Gli altri, coloro che hanno distrutto e torturato, spariranno per sempre nelle buie regioni dello spazio. Per loro non ci sarà redenzione né ritorno.